Il PVC per basse temperature è utilizzato per chiudere o dividere celle frigorifere, magazzini refrigerati, furgoni frigo e spazi dove avviene la surgelazione.

Rappresenta un’utile risorsa in particolare nel settore alimentare in cui la conservazione degli alimenti freschi richiede l’uso di dispositivi che mantengano temperature sotto lo zero.

Nell’articolo raccontiamo come costruire una cella frigorifera limitando i consumi e come possono essere utilizzati divisori a bandelle in PVC per basse temperature.

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Il PVC per basse temperature

I rotoli di PVC per basse temperature sono adatti sia alla divisione interna di celle frigo sia alla protezione dei banchi utilizzati nei negozi.

Infatti, il PVC ha buone proprietà isolanti che permettono di ridurre la dispersione termica e quindi di limitare i consumi.

Il polivinilcloruro appartiene alla categoria dei materiali plastici che resistono al freddo.

In particolare, esistono tipi di PVC realizzati con miscele particolari che resistono fino ai -40°C.

Divisori, porte e tende flessibili realizzati con strisce di questo materiale vengono installati in camere refrigerate, celle di surgelazione, furgoni frigo e altri spazi dell’industria alimentare.

Ecco come costruire una cella frigorifera in modo da contenere i costi

Le celle frigorifere utilizzate nel settore alimentare per la conservazione dei cibi consumano molta energia e questo comporta costi elevati.

Le modalità di costruzione della cella possono fare la differenza per migliorare il rendimento della macchina limitando l’assorbimento di calore dall’esterno.

Una cella frigorifera mantiene normalmente una temperatura di -25°C.

In estate, l’ambiente raggiunge temperature superiori ai 30°C.

È il momento più critico per il funzionamento delle celle frigorifere e i consumi perché la differenza di temperatura tra interno ed esterno raggiunge i 60°C.

Le caratteristiche della macchina sono fondamentali per far sì che i consumi siano limitati.

Lo strato di isolante termico

Per migliorare l’efficienza delle celle frigo è importante aumentare lo spessore dello strato di isolante termico che le caratterizza.

La soluzione richiede un maggiore investimento una tantum che viene facilmente ammortizzato con la riduzione dei consumi energetici.

Il costo d’esercizio di una cella frigorifera con un buono strato di pannelli isolanti è inferiore rispetto a quello di una cella con pannelli di spessore più sottile.

Il colore delle superfici esterne

Anche il colore delle superfici esterne delle celle frigorifere ha un certo ruolo nel garantirne l’efficienza.

Infatti, se le superfici esterne sono bianche, riflettono maggiormente i raggi solari rispetto ai colori scuri e raggiungono temperature non superiori ai 25 o 30°C nei mesi caldi.

Costruire una struttura che faccia ombra alla macchina

Un altro modo per ridurre i consumi delle celle frigorifere è costruire una struttura, un pannello, che faccia ombra alle macchine.

In questo modo si riduce la temperatura delle superfici, contribuendo a mantenere il freddo e a ridurre i consumi.

Come utilizzare il PVC nelle celle frigo

In alcuni contesti del settore alimentare, c’è la necessità di mantenere celle frigorifere a basse temperature e garantire allo stesso tempo un passaggio veloce del personale.

Le porte a strisce in PVC sono un’ottima soluzione per soddisfare questa duplice esigenza.

Infatti, le proprietà fisiche, chimiche e meccaniche del polivinilcloruro si mantengono inalterate anche a basse temperature.

Dunque, la flessibilità del divisorio non viene intaccata dal freddo.

Operatrici e operatori del settore possono così passare in modo rapido e comodo attraverso la barriera a bandelle di polivinilcloruro.

La divisione degli spazi con tende a strisce in PVC per basse temperature

Nei magazzini refrigerati e nelle celle frigorifere i divisori a bandelle in PVC resistente al freddo possono essere utilizzati per separare zone a temperature diverse.

Il polivinilcloruro ha buone proprietà di isolamento termico che lo rendono adatto all’impiego nel settore alimentare.

Riducendo la dispersione termica, il PVC per basse temperature rappresenta un buon mezzo per favorire il risparmio energetico e contenere le spese.

I materiali plastici per basse temperature

In linea generale, i materiali plastici resistono alle basse temperature. Ma il limite specifico della temperatura di esercizio dipende dal particolare polimero che si prende in considerazione e dall’impiego che se ne vuole fare.

Per via delle proprietà intrinseche dei materiali termoplastici, difficilmente attraverso prove standard si può definire un’unica temperatura minima di esercizio.

A temperature specifiche, per ciascun polimero, corrispondono la transizione vetrosa e la fusione della fase cristallina: rispettivamente i due fenomeni sono indicati con acronimi “Tg” e “Tm”.

Transizione vetrosa e fusione cristallina segnano limiti oltre i quali si modificano le proprietà meccaniche del materiale.

Per il polivinilcloruro la temperatura di transizione vetrosa è tra 81 e 87°C mentre la temperatura di fusione della fase cristallina è tra 185 e 195°C.

La temperatura di esercizio del PVC

Il polivinilcloruro è un tipo di plastica resistente alla basse temperature.

In particolare, viene definito come un materiale termoplastico amorfo utilizzato comunemente a temperature comprese tra -10°C e + 60°C.

Per verificare la temperatura minima di esercizio è importante fare dei test sulle reali condizioni di utilizzo.

Il PVC per basse temperature, come il nostro SUPER POLAR, è adatto a impieghi in cui si prevedono temperature fino ai -40°C.

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