Per affermarsi nella moda il PVC è passato dal cinema.
Ha esercitato il suo fascino prima per l’aspetto che evoca scenari futuristici, poi per le proprietà meccaniche che lo rendono adatto anche a realizzare scenografie. Dunque, sul grande schermo il PVC è stato non solo indossato, ma anche ammirato come sfondo realistico o maschera raccapricciante.

Nell’articolo raccontiamo le peripezie del nostro materiale plastico preferito, che può diventare tante cose diverse: abito, scenario, personaggio di fantasia o porta a strisce per studi e officine.


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La prima volta del PVC al cinema come costume

Era il 1967 quando un sussurro del cinema ha fatto gridare d’entusiasmo il mondo della moda.
Audrey Hepburn ha indossato uno splendido completo di Paco Rabanne durante le riprese della bellissima commedia di Stanley Donen, Two for the road (Due per la strada).
Bolerino corto lucido nero, pantaloni aderenti a vita alta altrettanto lucidi e neri.

Indovina di che cosa erano fatti. Esatto.

Erano di polivinilcloruro, il PVC delle strisce con cui puoi installare porte su misura flessibili utili anche per studi televisivi e cinematografici.

Stelle del cinema e PVC

La meravigliosa e indimenticabile Audrey Hepburn non è stata l’unica stella del cinema a indossare costumi in polivinilcloruro.

La lucidità del PVC e i riflessi cangianti che lo caratterizzano suggeriscono ambientazioni del futuro, soluzioni tecnologiche avveniristiche: così Carrie Anne Carson ha recitato, piena di grinta, avvolta in una perturbante tuta di cloruro di polivinile in Matrix, film di fantascienza del 1999.

Nella saga di Underworld, Kate Beckinsale ha sfoderato un PVC ancora più aderente, una seconda pelle che le rivestiva il corpo per intero, arrivando fino al collo.

Un’altra diva del cinema che ha sfoggiato indumenti sofisticati di polivinilcloruro è Charlize Theron.
Nel 2017 ha vestito con eleganza un soprabito in materiale plastico bianco scintillante recitando in Atomic Blonde, un thriller da salto in poltrona.

PVC, sci-fi, super eroi ed eroine

Le caratteristiche estetiche del PVC lo rendono particolarmente adatto ai costumi dei personaggi di lungometraggi di generi diversi: sci-fi, fantascienza, avventura, thriller, horror e pellicole che raccontano le avventure di super eroi ed eroine.

Tra queste viene in mente la Catwoman interpretata da Halle Berry nel film del 2004, mentre sul versante maschile, ispirato allo stesso fumetto, c’è Batman.
Impersonato da Michael Keaton nella pellicola del 1989 di Tim Burton e da Christian Bale nel film del 2008 di Christopher Nolan, Il cavaliere oscuro, com’è definito in entrambe le versioni, veste un elegante nero plastico.

Scenografie cinematografiche e teatrali in PVC

Il PVC è un materiale richiesto e utilizzato per la realizzazione di scenografie cinematografiche e teatrali.
Infatti, garantisce ottimi risultati, senza costi eccessivi, garantendo un trasporto semplice grazie alla sua leggerezza.
Le pezzature del materiale plastico vengono unite tramite saldatura, in modo tale da coprire anche sfondi molto ampi.

La superficie opaca deve essere montata verso il pubblico, così che non si creino riflessi fastidiosi.

Una qualità del polivinilcloruro che lo rende adatto al settore dello spettacolo è la resa luminosa, ossia il fatto che garantisce una buona diffusione della luce.

Maschere di PVC per il cinema

Gli effetti speciali del cinema, così come le numerose maschere fantastiche e mostruose, devono spesso la loro consistenza e forma proprio al PVC. Molti strumenti tecnici, attrezzature e accessori utilizzati sui set cinematografici sono fatti in materiali plastici come il cloruro di polivinile.

Tante maschere vendute comunemente per il carnevale, o le feste di bimbi e bimbe, imitano i personaggi del cinema, fantastici, grotteschi e mostruosi: sono di solito realizzate in PVC morbido e riciclabile.

Il PVC sta anche dietro la scena

Tende e porte a strisce in PVC possono far parte di tutti quegli spazi che nel mondo dello spettacolo stanno dietro la scena: i luoghi di preparazione e lavoro dietro colori, forme, oggetti e azioni mostrati pubblico. Infatti, divisori a bandelle in cloruro di polivinile permettono spostamenti veloci e sicuri grazie alla flessibilità e alla trasparenza del materiale.
Contribuiscono a diminuire la dispersione termica, favorendo il risparmio energetico, attutiscono i rumori, dividono gli spazi in modo funzionale con una spesa contenuta.


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