Per chi lavora nell’industria, può essere interessante sapere che cosa sono i polimeri, a che cosa servono e quali sono i più utilizzati.

Il polivinilcloruro è il nostro materiale preferito perché è quello con cui vengono realizzate le strisce delle nostre porte o tende flessibili per officine, laboratori e spazi refrigerati.

Si dà il caso che il polivinilcloruro – PVC per gli amici – appartenga proprio alla grande categoria dei polimeri.

Iniziamo dunque ad approfondire le caratteristiche di questa grande famiglia di materiali.

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Ecco i polimeri: che cosa sono e come sono fatti

Andiamo subito al nocciolo della questione: che cosa si intende per polimero?

I polimeri sono qualcosa di piccolo e grande allo stesso tempo: si tratta, infatti, di macromolecole.

Le molecole sono entità microscopiche.

Ma nella formazione dei polimeri, tanti gruppi molecolari messi insieme raggiungono un loro stato di grandezza relativa che li qualifica come macromolecole, quindi molecole grandi.

Le macromolecole sono caratterizzate da un elevato peso molecolare.

I gruppi molecolari sono detti anche “unità ripetitive”.

Il polimero secondo l’etimologia

L’etimologia del termine “polimero” ci dice qualcosa della struttura della macromolecola cui si riferisce.

Infatti, questa parola deriva dal greco e compone poli-, cioè πολυ- che significa “molto”, con –mero, cioè –μερής che è una forma derivata da μέρος, “parte”.

Già la parola che designa questi piccoli mattoncini del mondo suggerisce come sono fatti, è stata pensata come descrizione della struttura che li caratterizza.

Come sono i polimeri: le caratteristiche principali

Passiamo dalle parole a ciò che si può effettivamente vedere al microscopio.

I polimeri sono costituiti da lunghe catene che possono aprirsi in diverse ramificazioni.

Sono costituiti da diverse unità di base, cioè singole molecole dette “monomeri” che si raggruppano per due, per tre o per quattro: nel primo caso formano dimeri, nel secondo trimeri, nel terzo tetrameri.

Centinaia di monomeri legati insieme prendono il nome di “alto polimero”.

Tutte queste formazioni costituite dalle unità di base dette “monomeri” sono appunto i polimeri.

Dove si trovano i polimeri

I polimeri si trovano in natura, prima di tutto. Non si tratta solo di “semilavorati” microscopici prodotti in laboratorio.

Chi si domanda che cosa e dove sono i polimeri, con esempi tratti dal mondo degli organismi viventi, si rende conto facilmente della loro importanza.

Polimeri naturali sono le proteine, mattoncini che formano i capelli e materiali coma seta e lana, i polisaccaridi e gli acidi nucleici, cioè DNA e RNA.

I polisaccaridi più conosciuti e appartenenti al mondo naturale, classificati anche come polimeri, sono cellulosa, acido ialuronico e chitina.

Come si formano i polimeri

Come abbiamo visto sopra, i polimeri sono macromolecole che ricordano un po’ le collane di perle della nostra quotidianità: sono composte di tante singole unità di base ripetute, i monomeri.

Tutte le macromolecole che caratterizzano lo sviluppo della vita, cioè proteine, acidi nucleici e carboidrati, sono polimeri.

Grazie alla ricerca, dal secolo scorso si sono diffusi i polimeri sintetici realizzati partendo quasi sempre da derivati ​​del petrolio.

Per capire come si formano i polimeri, bisogna parlare di legami covalenti e polimerizzazione.

Infatti, i monomeri che formano il polimero sono legati tra loro da uno o più legami covalenti.

La reazione che porta alla formazione di un polimero è chiamata polimerizzazione.

I polimeri utilizzati oggi

Le materie plastiche usate oggi in gran parte dei settori merceologici sono polimeri organici, costituiti da grandi molecole con una struttura formata da lunghe catene di atomi di carbonio.

Ne è un esempio il polietilene (PE).

Infatti, è un polimero organico sintetico con una struttura di questo tipo: ogni atomo di carbonio è legato a due atomi di idrogeno.

Anche polivinilcloruro e polistirene sono polimeri sintetici, cioè ottenuti per sintesi chimica.

Sono designati rispettivamente dagli acronimi “PVC” e “PS”.

Un altro polimero sintetico degno di nota è il polietilene tereftalato (PET).

Questi polimeri sono tra i più utilizzati.

In particolare, sono usati per ottenere fibre resistenti oppure elastomeri che ricordano molto la gomma per le loro caratteristiche.

A cosa servono i polimeri

Per che cosa vengono usati i polimeri? A che cosa servono?

I polimeri sintetici sono il risultato delle attività di professionisti e professioniste specializzati che lavorano in laboratorio.

La produzione di polimeri sintetici può avere destinazioni molto diverse tra loro perché queste macromolecole sono utilizzatissime nella produzione di merci di ogni tipo.

In particolare, esperti ed esperte di chimica si occupano di sintetizzare polimeri per il settore automobilistico, l’edilizia, le aziende che producono vernici o materie plastiche e gomme.

Che polimero è il PVC

Una delle destinazioni d’uso dei polimeri è quella la produzione di oggetti per gli spazi dedicati al lavoro.

Per esempio, il cloruro di polivinile, detto anche “polivinilcloruro” o “PVC”, è il materiale di porte e tende a strisce molto richieste in spazi di produzione, magazzini, officine, laboratori, ambienti refrigerati.

Per il 57% il PVC è composto di cloro. Il restante 43% è costituito di carbonio e idrogeno.

Gli vengono aggiunti additivi per conferirgli particolari proprietà fisiche e meccaniche.

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